Mediazione familiare

La Mediazione Familiare (MF) è un percorso di 10-12 incontri per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio, assolutamente indipendente dal contesto legale e/o giudiziario.
Il Mediatore Familiare si adopera affinché la coppia genitoriale resti protagonista e mantenga la propria competenza e capacità decisionale sui figli.
La Mediazione Familiare è rivolta:
• Ai coniugi che hanno deciso di separarsi;
• Alle coppie separate di fatto;
• Alle coppie separate legalmente, anche da tempo, non soddisfatte degli accordi stabiliti in precedenza;
• Alle coppie separate legalmente da anni o divorziate che vogliono riconsiderare gli accordi di separazione perché inadeguati alle mutate condizioni di vita (nuovi partners, altri figli, cambiamento di città…)
Le finalità della Mediazione Familiare sono:
- Promozione del benessere psicologico ed emotivo dei figli coinvolti attraverso la continuità dei rapporti genitore-figlio preservandoli dall’esposizione al conflitto coniugale;
- Riconoscimento reciproco delle competenze genitoriali e rivalutazione del ruolo di genitore;
- Possibilità di esprimere ed elaborare le emozioni connesse alla separazione e di ridefinire la propria identità personale;
- Accordi equi, condivisi e rispettati nel tempo non imposti né da una delle due parti né dall’autorità giudiziaria, ma elaborati dai genitori stessi;
- Riduzione dei tempi e dei costi (economici ed emotivi) per la coppia genitoriale rispetto alle controversie giudiziarie.

Metodologia:
Il Modello di Mediazione utilizzato [F.Canevelli e M.Lucardi, Roma, 1996] si fonda sul superamento della polarità relativa alla Mediazione Familiare intesa come ambito contrattuale o come strumento caratterizzato da una funzione elaborativa, focalizzando l’attenzione sulla ricerca di un equilibrio tra gli aspetti pragmatici (accordi) e quelli emotivi e relazionali (vissuti) della Mediazione Familiare. L’impianto teorico di riferimento è rappresentato:
• Dalla teoria dei sistemi motivazionali
• Dal modello basato sull’individuazione dei bisogni evolutivi
• Dal modello sistemico relazionale.

Il contesto della MF è caratterizzato da 5 elementi fondanti:
• Volontarietà di accesso (e libertà di interruzione)
• Sintonizzazione con le modalità relazionali e conflittuali della coppia
• Limitatezza temporale
• Definizione dei partecipanti (esclusa la presenza dei figli)
• Parzialità degli obiettivi.

Il mediatore è garante di uno spazio liberamente scelto, non è giudice, né arbitro, né patologo.È un traduttore e facilitatore della comunicazione e attraverso l’uso di regole chiare e della limitatezza degli obiettivi, suo strumento di base, garantisce l’espressione delle risorse dei partecipanti alla MF.
La Mediazione Familiare si configura, perciò, come un lavoro a tre, in cui il mediatore cerca di capire se ciò che offre, cioè il percorso mediativo, è in linea con i bisogni espressi (considerati comunque legittimi).
La Mediazione Familiare tende a promuovere i seguenti ambiti:
• Riconoscimento dei diversi bisogni di una fase esistenziale di sé, dell’altro e dei figli;
• Acquisizione della capacità di misurare e confrontare tali bisogni con quelli di altri significativi coinvolti nella ristrutturazione delle relazione;
• Acquisizione e potenziamento della competenza negoziale in ognuno dei due ex-coniugi, intesa come elemento presente e sollecitabile nel momento attuale, ma anche come presente in parte ad una fase potenziale e perciò da amplificare e rendere disponibile attraverso il lavoro di Mediazione Familiare;
• Possibilità in ognuno di mantenere aperto il collegamento con la storia del rapporto e di collocare la separazione all’interno della storia stessa. Ciò facilita la considerazione dell’altro come interlocutore e della separazione non solo come perdita;
• Favorire la possibilità per ognuno di intravedere un futuro accettabile e di riuscire ad intravedere la possibilità di realizzarlo.